Caro Samuele,
questa volta ce l’hai fatta proprio grossa, non ho fatto in tempo a dirvi: “Forse adesso potete uscire fuori” poiché nel cielo era filtrato un barlume di luce, che tu sei corso in camera, ti sei vestito, riuscendoti ad infilare anche i pantaloncini di Giona, tale era la fretta di prendere aria, e sei scappato via, tirandoti dietro Giona e Rebecca.
Non c’era tempo da perdere, forse c’era un appuntamento a cui non volevi mancare!
Il sole, poi, è tornato a dormire per poi smettere di splendere.
L’ora era vicina e tu non potevi ritardare: Lui era lì che ti aspettava, con le sue braccia tese e tu l’hai scalata a mani nude con la sicurezza che hai sempre dimostrato di avere. Mi dicevi sempre: “Mamma, non ti preoccupare io sono un bambino prudente, conosco le mie possibilità ed i miei limiti”.
E difatti hai dimostrato di conoscerli e sei arrivato puntuale all’appuntamento, non sei andato molto in alto, ma quanto basta perché Lui riuscisse a raggiungerti e stringerti fra le sue braccia, proprio come fa un papà quando tiene il proprio figlio che sta per inciampare.
Lui ti ha tirato su e ti ha messo al sicuro. Adesso tu sei lì che ci guardi, ci osservi con i tuoi grandi occhioni verdi ed il tuo dolce sorriso.
Qui tra di noi sei stato un bambino meraviglioso, hai dato tanto, ci hai dato tanto. Ci hai fatto spaventare con le tue cadute, perché non stavi mai fermo, neanche a tavola, trovavi sempre un motivo per alzarti: le posate, l’acqua, il pane. I rimproveri a te erano come all’ordine del giorno, ma per te erano solo parole.
Poi c’era la tua grande fedele ed immancabile compagna di gioco, di esplorazione, che ti impegnava a volte giornate intere togliendo le pause per il pranzo o la cena: la natura. Tu vivevi completamente la natura: la amavi e lei ti ricambiava e ti faceva scovare insetti, rane, rospi, mantidi e su di ognuna tu iniziavi la ricerca, con foto, appunti, pelli…
Sei riuscito addirittura a coinvolgere i tuoi compagni della 4 A, con le tue ricerche. Un tuo desiderio era quello di andare in Africa e di viverci costruendoti una casa sull’albero.
Un giorno, mi ricordo, hai voluto farmi un bello scherzo e mentre rifacevo il letto in camera mia, hai incominciato a lanciarmi dentro le lucertole ed io ti ho urlato qualcosa dietro, e tu ridevi.
Manchi tanto anche a Rebecca. Mi dice che al mare senza di te non sarà la stessa cosa, perché tu la facevi divertire, la portavi a spalle, le facevi fare i tuffi nelle onde, ma papà le ha promesso che prenderà il tuo posto.
Sei stato un grande personaggio, Samuele, un grande sportivo. Eri già pronto a migliorare il tuo record a nuoto, e ce l’avresti fatta, ne siamo sicuri, ed eri altrettanto pronto ad iniziare il nuovo anno scolastico al “Michele Rua” perché avevi già adocchiato un mega campo da calcio. Il calcio era la tua seconda grande passione sportiva dopo il nuoto ed anche lì eri un grande.
Per noi, caro Samuele, rimarrai sempre grande ed unico. Da’ quello che hai dato a noi in questi 10 anni, anche lassù, perché sei stato chiamato per questo, per quello che riesci a fare meglio: donare la gioia.
Ti amiamo.
La tua mamma