Lettera dell’ Arcivescovo di Torino, Cardinale Severino Poletto, scritta l’ 11/06/2009


Carissimi,
questa sera in cattedrale presiederò la concelebrazione Eucaristica per la solennità del Corpus Domini che nelle parrocchie sarà celebrata domenica prossima, e guiderò la processione con il Santissimo Sacramento per le vie del centro storico di Torino. Domani sera, nel santuario della Consolata inizierò, con la celebrazione della Santa messa, la novena di preparazione alla festa della vergine Maria, patrona della nostra diocesi. Avrò la gioia di incontrare soprattutto i fedeli delle comunità del distretto Nord al quale appartiene anche la parrocchia di Mappano.
Sono due occasioni importanti di preghiera per elevare al Signore, anche da parte mia una speciale intenzione per la vostra opera e il cammino che state portando avanti con entusiasmo e generosità nel ricordo dell’indimenticabile piccolo Samuele Callegaro. Vi assicuro la mia vicinanza spirituale e il mio incoraggiamento affinché i progetti che state studiando come memoria educativa del caro Samuele, finalizzati alla formazione dei ragazzi, dei giovani e delle famiglie, possono avere un significativo e concreto sviluppo. Samuele, pur nella sua giovane età, aveva saputo riconoscere in Gesù un amico speciale, che ogni giorno ci chiede di credere in lui e di incontrarlo attraverso la sua Parola.
Vostro Severino card. Poletto arcivescovo di Torino.


Lettera di Don Pascual Chàvez scritta il 10/12/2008 a Don Valerio Bocci, nostra guida spirituale.


Caro Don Valerio,
con il cuore di Don Bosco saluto te, Martina ed Alessandro, genitori di Samuele,Rebecca,Giona e Magda. Mi congratulo con te per l’iniziativa del concerto di musica sacra per Samuele, che il Signore ha voluto trapiantare in paradiso all’età di 10 anni,proprio nel giorno dell’Assunta. Mi auguro che l’Associazione “Il sogno di Samuele” sia davvero come il chicco di grano che muore e da’ molto frutto. Invio a tutti voi la benedizione di Maria Ausiliatrice e colgo l’occasione per augurare sin d’ora un Natale ricco dei doni che il Padre ha voluto donarci nell’Incarnazione di suo Figlio. Con affetto, in Don Bosco.
Don Pascual Chàvez V.Rettor Maggiore


Lettera scritta da Mons. Antonio Riboldi, vescovo di Acerra, il 10/11/2008 ai genitori di Samuele.


Carissimi Alessandro e Martina,
è una grande gioia scrivervi, credetemi..per il fatto che sapete cogliere la gioia che Dio sa donare anche attraverso fatti dolorosi, come la tragica fine del caro Samuele. Ho parlato a lungo per telefono giorni fa con don Valerio, ancora tanto commosso. Davvero Dio non fa mai le cose senza una ragione: toglie una vita e ne dà tante altre in cambio. Per inciso che nella mia famiglia brianzola, dove i figli erano sempre tanti e nella mia eravamo sette, nel 1933, anno della Redenzione, dopo breve malattia che allora non si sapevano curare morì una mia sorella. Mamma la sera volle che mia sorellina Maria Redenta dormisse con noi nell’unica stanza che si aveva e diceva: “Stanotte dormiamo con un Angelo”. Ciò che sento raccontare, come la testimonianza di Alessandra e Marta che leggo sullo stesso Internet, è davvero il segno che alle volte Dio, i buoni che chiama a Sè per suscitare tanta bontà in altri, fino a creare, con molta intelligenza e sapienza il “Sogno di Samuele”. E pare che veramente il suo sogno è che tanti diventino come lui, ossia a Dio graditi. Un poco come mamma, dopo la morte di mia sorella Maria Redenta, vedeva in lei un punto di riferimento per tutti noi fratelli. E credo che io, dopo solo due anni dalla sua morte, ho iniziato il cammino della mia vocazione presso i Padri Rosminiani, fino a giungere dove sono. Fanno veramente bene a noi che lottiamo qui in terra, sapere che c’è chi dal Cielo ottiene tante grazie. Che continui il ‘sogno di Samuele’ e produca tanti frutti. Allora la morte può diventare davvero un guardare di più al cielo da qui. Comprendo il vostro dolore giusto. E’ così quando si ama tanto e fa onore. Un dolore che però è addolcito nel vedere quanto bene fa il vostro caro Samuele dal cielo. Potete contare sulla mia grande amicizia e chissà che un giorno, tramite don Valerio non possa incontrarvi! Prego con voi e vi benedico di cuore.
Antonio, vescovo

Lettera scritta da Mons. Antonio Riboldi, vescovo di Acerra, il 18/11/2008 ai genitori di Samuele.


Carissimi,
anche se ho avuto modo di sentirci per telefono, voglio ancora una volta esprimere la mia ammirazione per il grande dono che Dio vi ha fatto di Samuele, ..Anche se gli ha dato un breve percorso di vita..il tempo necessario per diventare un ‘segno o sogno di Dio per tutti. Leggiamo ogni giorno fatti orribili proprio dei piccoli fatti oggetti di emarginazione, orribili oggetti di piacere, e come spinti verso un consumismo che tutto dà fuorché la bellezza del piccolo davanti agli occhi del Padre. Per questo Samuele oggi diventa esempio, o testimonianza, per tutti, a cominciare dai genitori, alle scuole, alle comunità, di una età che diventa ‘strada di vera vita in Cristo’. Il mondo fa nulla per l’infanzia. Tocca a chi è responsabile, come i genitori, sapere coltivare i piccoli facendo scoprire in loro le bellezze del Padre che ci dà la vita. Comprendo il vostro dolore..ma questo dovrebbe essere superato di avere avuto un dono immenso, Samuele che ora vive nel cuore di tutti come maestro di vita. E’ una grande grazia. Vi sono tanto vicino e saluto di cuore sua moglie Martina, e i figli Rebecca, Giona, Magda. Sicuramente Samuele i incoraggia dal cielo dove ora vive la pienezza di gioia accanto al Padre. Vi benedico.
Antonio, vescovo

Lettera scritta da Mons. Antonio Riboldi, vescovo di Acerra,  il 16/12/2008 ai genitori di Samuele.


Carissimi,
grazie, ma grazie di cuore di avermi messo nel numero degli amici di Samuele. Insieme davvero possiamo oggi nel suo nome dare il via ad una primavera della santità. Quello che si ammira infatti nel piccolo Samuele, nei suoi genitori è quella atmosfera di fede che è la sola che dia senso alla vita di tutti, capace di fare della vita un sorriso, anche se tante volte è un calvario.Mi stupisce tutto quello che avviene in nome di Samuele.E sono certo che la manifestazione nella Basilica della Ausiliatrice, sarà un modo per dare alla città un colpo d’ala nello spirito, troppe volte assopito da un materialismo che toglie ogni bellezza e valori. Purtroppo proprio in quei giorni sono impegnato in una missione e mi rende impossibile esserci. Ci sarò con tutto il cuore e augurandovi un successo dello spirito.Un saluto ai meravigliosi genitori di Samuele; vi benedico di cuore.
 Antonio, vescovo

Lettera scritta da Mons. Antonio Riboldi, vescovo di Acerra, il 10/04/2009 ai genitori di Samuele.


Caro Alessandro,
e perchè non fare conoscere il meraviglioso racconto su Samuele della Sig.ra Rosanna? Abbiamo bisogno di leggere testimonianze di bellezza, in un mondo che pare scelga la spazzatura della vita che fa male. E per di più la testimonianza di Samuele, diretta a genitori e figli, può essere di aiuto a tanti che potrebbero vedere in Samuele un esempio e quindi un invito a seguirlo. Ringrazia la sig.ra Rosanna a nome mio e Dio la benedica sempre. Con affetto,
Antonio, vescovo

Lettera scritta da Mons. Antonio Riboldi, vescovo di Acerra, il 08/10/2009 ai genitori di Samuele.


Carissimi,
non è solo vostra la grande gioia di poter realizzare un sogno di Samuele, quello di costruire una scuola in Ciad. Quello di fare istruzione a chi diversamente non avrebbe possibilità di entrare nel grande campo della conoscenza e da qui arrivare a Dio, è quello della carità intellettuale. C’era un tempo, e forse è ancora, che pensando ai poveri, ovunque bastasse donare da mangiare o una casa. Ora in tante missioni, mi risulta, ci si preoccupa di fare cultura, perché è attraverso questa che nel futuro chi è povero, può elevarsi. Grande quindi il sogno di Samuele. Meravigliosa la solidarietà di chi ha reso possibile questo dono. Dio solo può ripagare tanta bontà. A me non resta che gioire con voi, dire grazie e ringraziare il Padre che ha ispirato questa meravigliosa carità. E credo vada un grazie a ‘Samuele’, che dal cielo ha ottenuto si avverasse il suo sogno. Vi abbraccio tutti e sentitemi vicino nella preghiera sempre
Antonio, vescovo

Lettera scritta da Mons. Antonio Riboldi, vescovo di Acerra, il 22/01/2010 ai genitori di Samuele.


Caro Alessandro e famiglia,
grazie perché mi hai comunicato la nascita di Mical che allarga la già grande famiglia. 3 contro 4. Una bella cifra che è la più bella di tante altre cose del mondo. E’ davvero grande la vostra fede e il vostro cuore che sa accogliere quelli che Dio manda e li accogliete come un ‘orticello di Paradiso da coltivare’. In una società che non sa più coltivare questa felicità nel dono prezioso dei figli, voi siete preziosi testimoni. Per questo vi voglio tanto bene e ve ne vuole ancora di più il Padre. Di grande cuore benedico a uno a uno i vostri figli e voi meravigliosi genitori. Sia con voi ad accompagnarvi sempre la Mamma Celeste che di figli ne ha davvero tanti, tutti noi nel mondo! Vi benedico tutti e per voi prego. Mi siete tanto cari.
 Antonio, vescovo

Lettera scritta da Mons. Antonio Riboldi, vescovo di Acerra, il 11/03/2010 ai genitori di Samuele.


Carissimi,
anche se con ritardo rispondo alla vostra del 24 Gennaio. Mi commuove come viviate la storia di Samuele, quell’angioletto birichino è per voi motivo di sofferenza, ma anche testimonianza di cosa voglia dire la bellezza della vita agli occhi di Dio. Vorremmo che Samuele stia sempre ‘piccolo’, per aiutare noi ‘grandi’ a gustare le gioia di vivere una vita sotto lo sguardo amorevole del Padre. Vi aiuti la Mamma Celeste. Dimostri sempre la sua preziosa maternità e per Samuele e per voi. Benedico tutti voi e di vero cuore, unito nella speranza e nella preghiera.
 Antonio, vescovo

Lettera scritta da Mons. Antonio Riboldi, vescovo di Acerra, il 11/03/2010 ai genitori di Samuele.


Caro Alessandro,
ho letto con ammirazione e commozione quanto ti scrive del suo disegno di costruire una struttura nel Ciad. Essendo a contatto anch’io con alcune missioni in Africa, so quali sacrifici devono fare per realizzare opere necessarie dalla Chiesa all’accoglienza, alla scuola. E quante volte devo sollecitare amici, che si fanno sempre più rari, perché diano una mano. In fondo privarsi di qualcosa, noi cui manca niente, costa poco, ma per i nostri che lavorano in missione è molto. Tienili preziosi questi amici, caro Alessandro: ci insegnano la carità e la fede. E ricordiamoci tutti nella preghiera sempre.
Antonio, vescovo

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