Samuele Callegaro
Il 15 agosto 2008, festa dell’Assunta, Samuele è volato in Cielo, colpito da un fulmine improvviso mentre stava giocando sulla sua magnolia preferita.
Se ne è andato, con il suo sorriso smagliante riflesso nei suoi occhioni verdi, incontro al Signore che lo chiamava a far parte della “squadra” dei suoi Angeli. Il “volo” di Samuele è durato su questa Terra soltanto dieci splendidi e indimenticabili anni. La mamma e il papà l’hanno considerato, fin dal primo momento, un autentico dono di Dio. Samuele ha iniziato ad avere le sue prime amicizie all’asilo che, dopo i primi mesi di un non facile rodaggio, ha frequentato sempre volentieri. La sua “proverbiale” vivacità è iniziata verso l’ultimo anno, quando si sono manifestati, con una certa evidenza ed assiduità, il suo carisma, la sua generosità, l’amore per la natura e per l’Africa. Era consapevole della fortuna che aveva nel godere di ottima salute e di una straordinaria fisicità che lo portavano a distinguersi a nuoto e nel calcio, nell’intelligenza pratica e nell’avere una famiglia che si prendeva cura di lui in ogni situazione. Era un trascinatore, generoso nell’offrire una parte della sua merenda; nel condividere il pallone con un amico di gioco. I genitori non potevamo chiedere di più. Avevano tutto. Avrebbero, anzi, voluto donare un pizzico di questa felicità ad altre persone. Il giorno di Ferragosto hanno dato una grossa parte del loro cuore: quell’angelo di 10 anni è stato richiamato in Cielo per compiere altre missioni d’amore.
(…) perché sei stato chiamato per questo,
per quello che riesci a fare meglio:
donare la gioia.